San Francesco
Chi è Francecso d'Asissi
L’indomani Francesco decide di far ritorno ad Assisi e là aspetta che Dio gli riveli la sua volontà (FF 1401). Trascorre circa un anno nella solitudine, nella preghiera, nel servizio ai lebbrosi, fino a rinunciare pubblicamente, nel 1206, all’eredità paterna nelle mani del vescovo Guido e assumendo, di conseguenza, la condizione canonica di penitente volontario.
Francesco veste l’abito da eremita continuando a dedicarsi all’assistenza dei lebbrosi e al restauro materiale di alcune chiese in rovina del contado assisano dopo che a San Damiano aveva udito nuovamente la voce del Signore dirgli attraverso l’icona del Crocifisso: «Francesco va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina» (FF 593).
"...affichè amiamo i nostri prossimi, come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno." San Francesco (FF270)
Spinto dal desiderio di testimoniare Cristo nelle terre conquistate dall’Islam, Francesco tenta più volte di recarvisi. Finalmente nel 1219 raggiunge Damietta, in Egitto, dove, durante una tregua nei combattimenti della quinta crociata, viene ricevuto e protetto in persona dal Sultano al-Malik al-Kamil.
Il 30 maggio 1221 si radunò in Assisi il capitolo detto “delle stuoie” al quale parteciparono dai dai 3000 ai 5000 frati. Sii discusse il testo di una Regola da sottoporre all’approvazione della Curia romana e fu nominato frate Elia vicario generale al posto di Pietro Cattani, morto il 10 marzo di quell’anno.
La Regola (conosciuta come “Regola non bollata”) discussa e approvata dal capitolo del 1221 fu respinta dalla Curia romana perché troppo lunga e di carattere scarsamente giuridico. Dopo un processo di revisione del testo, al quale collaborò il cardinale Ugolino d’Ostia (il futuro papa Gregorio IX), il 29 novembre 1223 finalmente Onorio III approva con la bolla Solet annuere la Regola dell’Ordine dei Frati Minori (detta “Regola bollata”).
(tratto da http://www.cappuccinitriveneto.it)
La famiglia francescana annuncia
Francesco, l’ “uomo di pace”
Così, da perdonato si è fatto portatore di perdono,
da amato dispensatore di amore,
da riconciliato promotore di riconciliazione.
Si è sentito perdonato, amato, riconciliato e porta il perdono e porta l’amore e porta la riconciliazione. E voi dovete essere così, uomini d’amore, di perdono, di riconciliazione. È la fede che lo ha reso in tante occasioni strumento di pace nelle mani di Dio, ed essa, per Lui come per noi, ha avuto e avrà sempre un legame vitale con la vicinanza agli ultimi.
Papa Francesco ai Capitolari dei cappuccini.