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Le tappe per diventare Frate Cappuccino

IL SOGNO DELLA FRATERNITA'

Come diventare un frate cappuccino? Per rispondere a questa domanda ti accompagneremo dentro le varie tappe.

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  • Come diventare frate
Francesco, fa del Vangelo la nostra forma di vita: essere fratelli per essere pienamente uomini e, come Gesù, testimoniarlo nell’autenticità della nostra vita vissuta in fraternità. (Ratio Formationis OFMCap.)
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"vivere consiste nell’assumersi la responsabilità del cammino, nel dare forma alla propria esistenza, cercando di scoprire la nostra vocazione: ciò che il mondo sta attendendo" (RFCap,4)

Gruppo di discernimento: SEGUIMI.
(Per giovani dai 18 ai 35 Anni)

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Tempo del "Colpo di fulmine": Dio bussa al tuo cuore

La prima tappa è rivolta a coloro che, mossi dallo Spirito Santo, si sentono attratti dalla vita Francescano-Cappuccina, in quanto avvertono la chiamata del Signore a dare un nuovo senso alla propria vita e desiderano come san Francesco, rispondere alla domanda:

“SIGNORE CHE COSA VUOI CHE IO FACCIA?”

Per aiutarti in questo discernimento ti proponiamo il gruppo di discernimento: SEGUIMI!
È un itinerario di fede rivolto ai giovani (maschi).
Questo ti permetterà di metterti in ascolto del tuo cuore per poter discernere, accogliere e verificare la chiamata che Dio ha su di te.

Gli incontri avranno una cadenza mensile, per un periodo di circa un anno.
Condivdereremo alcuni weekend nel nostro convento di Asolo (ma anche in altri conventi), dove potremo vivere momenti di condividere, pregare, riflettere assieme ad altri giovani sul tema vocazionale.
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Vivere significa non stancarsi di cercare la strada. L’orizzonte rimane aperto per ricordarci
che il significato della vita si costruisce passo dopo passo, che il cammino è pieno di orme che svelano una parte del mistero. È nostro compito cercare con passione e camminare con fiducia. (RFCap,10)

Scopriamo che la vita consiste nell’arte dell’incontro. Gesù, aprendosi a Dio e facendo di sé stesso una porta aperta all’incontro con gli altri, ci insegna qual è il paradosso del cristiano: Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. RFCap,4
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ACCOGLIENZA

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Tempo dell’innamorato: Dio mi attira a sé!

Solo dopo avere partecipazione al gruppo “Seguimi” e aver purificato alcune motivazioni iniziale, il candidato che continua a cogliere la vita francescana- cappuccina come fonte di grande attrazione e segno di vita piene, può accede all’Accoglienza.

Questa tappa permette al giovane un adeguato approfondimento dello stile francescano-cappuccino, si caratterizza per la residenzialità.

Il giovane inizia a fare una prima scelta che lo porta a vivere la quotidianità dei frati, fatta di preghiera, lavoro, momenti formativi e attività caritative-apostolico al fine di permettergli di capire se lo stile dei Cappuccini gli corrisponda.

Fraternità della casa di accoglienza

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La vita di Francesco è piena di domande: perché gli uomini si uccidono gli uni gli altri? Perché la povertà e l’esclusione? Perché la sofferenza? In cammino verso la Puglia, nel suo tentativo di divenire cavaliere, un sogno lo sveglia: Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?.
La vita di Francesco è piena di domande: ...Francesco comprende che chi fugge da sé stesso mai può incontrarsi. Deve abbandonare la sua armatura, scendere dal suo cavallo e dal suo orgoglio, passare da codardo e da fallito, e ricominciare. Disvelare il significato di quel sogno di Spoleto lo occuperà tutta la vita.

IL POSTULATO

Tempo della frequentazione: Dio mi ama! Io lo voglio conoscere ed Amare!

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Il postulato è....

È il tempo in cui il candidato CHIEDE:
-A Dio:
“Cosa vuoi che io faccia”?
-A sé stesso: "Come possa rispondere a Dio?
-Alla fraternità: cappuccino affinché lo accolga!
Il tempo della iniziazione comincia il giorno in cui il candidato viene ammesso al postulato dal ministro provinciale e si protrae fino alla professione perpetua.

Dal momento dell’ammissione, il candidato è gradualmente inserito nella fraternità per quanto riguarda la formazione, la vita e il lavoro.

1. Il Postulato è il primo periodo della iniziazione nel quale si fa la scelta della nostra vita.

2. In questo periodo, il postulante conosce la nostra vita e opera un ulteriore e più accurato discernimento della sua vocazione.

La fraternità, da parte sua, conosce meglio il postulante e si accerta sullo sviluppo della sua maturità umana, anzitutto di quella affettiva, nonché sulla attitudine a discernere la sua vita e i segni dei tempi secondo il Vangelo. Postulato

3. Il postulante, pertanto, deve essere aiutato in modo particolare ad approfondire la vita di fede.

A questo scopo la formazione dei postulanti tende soprattutto a completare la catechesi della fede, ad introdurre alla vita liturgica, al metodo e all’esperienza della preghiera, allo studio del francescanesimo, alla vita fraterna e a una prima esperienza di attività nell’apostolato.
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Non senza sofferenza, Francesco deve abbandonare le sue vecchie immagini di un Dio che arma cavalieri forti, giustifica il potere dei pochi, annienta colui che pensa in modo differente, alimenta l’odio di fronte al nemico.
Solo allora sperimenta l’oscurità della notte, la solitudine e l’assenza di Dio. Nel silenzio e nella contemplazione delle creature, Francesco comincia a intuire la presenza del Creatore. (RFCap,13)

Il Noviziato

Tempo del fidanzamento:
Una relaziona da approfondire e coltivare

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Il Noviziato è un periodo di più intensa iniziazione e di più profonda esperienza della vita evangelica francescano-cappuccina nelle sue esigenze fondamentali; esso richiede una decisione libera e matura di provare la nostra forma di vita religiosa.

Nel giorno di inizio del noviziato si celebri un rito con il quale si chiede l’aiuto di Dio per conseguire le finalità proprie di questo tempo. È bene che in questa circostanza i novizi ricevano i “panni della prova”. Questo atto sia compiuto all’interno della fraternità religiosa.

Rito di iniziazione

Il processo di iniziazione durante il noviziato ha come fondamento i valori della nostra vita consacrata, da conoscere e vivere alla luce dell’esempio di Cristo, delle intuizioni evangeliche di san Francesco e delle genuine tradizioni dell’Ordine. Il ritmo del noviziato corrisponda agli aspetti primari della nostra vita religiosa, specialmente attraverso una particolare esperienza di fede, di preghiera contemplativa, di vita fraterna, di contatto con i poveri e di lavoro.
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I novizi si presentano

Il Postnoviziato

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Tempo della promessa di nozze:
Verso una relaziona a due...

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Il Postnoviziato, che comincia con la professione temporanea e si conclude con la professione perpetua, è la terza tappa della iniziazione. In questo periodo i frati camminano verso una maggiore maturità e si preparano alla scelta definitiva della vita evangelica nel nostro Ordine.
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L’itinerario formativo del postnoviziato deve essere lo stesso per tutti i frati in ragione del suo essenziale riferimento alla consacrazione religiosa e alla professione perpetua. E poiché nella nostra vocazione la vita evangelica fraterna occupa il primo posto, anche durante questo periodo le deve essere data la priorità.
I frati siano guidati al contatto vivo con Cristo, a conformarsi sempre di più a Lui e in Lui trovare la propria identità. Secondo la propria indole e grazia, siano introdotti ad uno studio più profondo della Sacra Scrittura, della teologia spirituale, della liturgia, della storia e spiritualità dell’Ordine. Siano avviati all’esercizio di varie forme di apostolato e di lavoro anche domestico. Tale processo di iniziazione si sviluppi sempre tenendo conto della vita e della maturazione progressiva della persona.ve essere data la priorità.

La formazione iniziale specifica

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Tempo della nozze:
La fecondità

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Siamo giunti al termine del percorso lungo i primi anni di vita francescano-cappuccina! Mediante la la Professione Solenne il giovane frate entra a far parte definitivamente della nostra famiglia: quella dei Frati Minori Cappuccini.
Per i fratelli che avvertono l’ulteriore chiamata, il percorso formativo non termina, li attende, dopo un ulteriore cammino di studi la tappa dell’ordinazione diaconale prima e sacerdotale poi.
Con la Professione solenne, e la successiva Ordinazione il giovane frate riceve la prima “obbedienza”, ossia la prima destinazione in uno dei diversi ambiti della nostra dimensione apostolico-caritativa.
Sarà la prima di una serie di chiamate che abbraccerà tutto l’arco della vita del frate.

VISITA IL SITO DELLO STUDIO TEOLOGIO

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Studio teologico

Al termine della formazione.

Ambiti che attendono il giovane frate

SERVIZIO APOSTOLICO:

  • Attività con i bambini, con i ragazzi e con i giovani.
  • Attività di accoglienza gruppi e discernimento.
  • Servizio di animazione gruppi e accompagnamento ai sacramenti.
  • Parrocchie Missioni popolari Predicazione Missionari in africa o in altre terre
  • Ministero dell’ascolto e dell’accompagnamento.
  • Ministero della riconciliazione e della consolazione.
  • Cura della vita sacramentale e luoghi di incontro e prossimità nei santuari.
  • servizio ai poveri e ai bisognosi: Cappellani: nelle carceri, negli ospedali o anche nei cimiteri.
  • Servizio mense Distribuzioni di generi alimentari.
  • Vicinanza con chi soffre…
  • Collaboriamo con una cooperativa terapeutica (tossicodipendenti e minori).
  • Impegno nel dialogo ecumenico
SERVIZIO AI POVERI E AI BISOGNOSI
  • Cappellani: nelle carceri, negli ospedali o anche nei cimiteri.
  • Servizio mense.
  • Distribuzioni di generi alimentari.
  • Vicinanza con chi soffre…
  • Collaboriamo con una cooperativa terapeutica (tossicodipendenti e minori).
  • Impegno nel dialogo ecumenico
SERVIZIO ALLA FORMAZIONE

  • Impegnati nell’insegnamenti di religione.
  • Impegno negli studi teologici, nelle università.
  • Attività nell’editoria.
  • Formazione ai candidati all’ordine.
SERVIZI FRATERNI

  • Cuochi, portinai, ortolani, apicoltori, falegnami, muratori, fabbri…
  • ognuno mette a disposizione degli altri doni e attitudini.

E ora dove andrò?

È la domanda che il giovane frate o il giovane sacerdote si pone al termine del cammino. La vita del frate è una vita donata a Dio e ai fratelli, è come la tavolozza dei colori di un pittore, queste sono alcune pennellate…

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Tanti colori unico carisma

Non serve essere bravi predicatori per essere bravi frati, un esempio è il nostro santo, P. Leopoldo: piccolo, fragile, malaticcio e balbuziente ma che attirava al confessionale migliaia di persone per la sua bontà e umanità.

Nell’ordine abbiamo anche frati che conquistarono il mondo per la sapienza e la dotta predicazione come san Lorenzo da Brindisi.

Tra i nostri santi, vi è un grande numero di frati non sacerdoti, che nella vita semplice donata a Dio: in cucina, nelle strade, nelle portinerie, nelle infermerie hanno distribuito “il pane della compassione e della vicinanza”. Tra questi frati che non diventarono sacerdoti, vogliamo ricordarne uno Fr Pacifico Scardoni (1935-2018) il quale con il suo esempio di bontà ed umiltà ha conquistato molte persone, camminando per le vie di molti paesi, bussando alle porte delle case per la questua. Lui passava per chiedere, ma chi lo incontrava era testimone di aver ricevuto molto da lui… la sua presenza era attesa e ricercata!
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fr. Pacifico

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